Nel quartiere Bosrijk di Eindhoven, in Olanda, ha preso vita il progetto immobiliare denominato Milestone. Si tratta della costruzione della prima delle cinque case stampate in 3D in Europa.
L’intero complesso è stato ideato in cemento; come qualsiasi altra costruzione nel Paese, soddisfa gli standard di abitabilità, sicurezza, sostenibilità ed efficienza. Questa prima abitazione deve la sua realizzazione alla collaborazione tra l’impresa di costruzioni Saint-Gobain Weber Beamix, con la Eindhoven University of Technology(TU/e) e il Comune della città.
La conclusione dei lavori era programmata per il 2019 ma a causa di alcuni problemi tecnici legati alle mura esterne dello stabile, la timeline è slittata a pochi mesi fa.
La storia della prima casa stampata in 3D
Un’apposita stampante ha permesso la realizzazione dei muri portanti della prima delle case stampate in 3D. Un braccio robotico automatico, impostato secondo il progetto dell’architetto, si è occupato della costruzione; al termine del braccio si trova uno strumento dal quale fuoriesce il cemento. Il procedimento prevede una serie di strati sovrapposti di calcestruzzo e in questo caso ne hanno posati ventiquattro.
Dopo essere stata “stampata” dentro un enorme stabilimento, l’impresa ha trasportato l’intera casa con dei camion fino al luogo esatto. A questo punto, l’impresa ha potuto montare il tetto, applicare gli infissi e attuare gli ultimi ritocchi.
La forma dell’abitazione ricorda quella di un megalito.
Chi ci abita e come si entra
Elize Lutz e Harrie Dekkers – una coppia di commercianti di Amsterdam in pensione – abiterà la casa a partire da agosto in poi. I coniugi potranno rimanere al suo interno per un massimo di sei mesi, pagando un affitto di € 800 mensili.
Per entrare non esiste una chiave fisica e i due inquilini dovranno aprire la porta con un’app digitale.
Case stampate in 3d: una nuova era che abbatte i tempi di costruzione?
Il tempo impiegato dal macchinario per costruire le mura della casa 3D, che misura novantaquattro metri quadrati, è stato di centoventi ore. Questo vuol dire che con questo nuovo modus operandi in cinque giorni si riesce a costruire e consegnare un’intera casa. Il motivo è molto semplice: il braccio meccanico lavora ventiquattro ore al giorno, non avendo necessità di mangiare o dormire.
Possiamo quindi dire che scegliere di abitare in una casa stampata in 3D non è un’impresa infattibile ed è meno dispendioso di quanto si possa immaginare. Questa tecnologia apre uno scenario enorme di possibilità future per quanto riguarda la scelta della forma e dello stile della propria abitazione.