Quello della body positivity è un tema molto scottante per il mondo del fashion.
Secondo alcuni, i canoni dettati dalla moda sembrano suggerire che non solo sia la persona a doversi adattare ai trend ma che ci siano veri e propri modelli estetici da inseguire per essere integrati nella società del ‘bello’.
Ma che cosa si intende esattamente con una visione positiva del corpo?
Le origini tra riflettori e orgoglio femminile
La prima fase del movimento risale alla fine degli anni Sessanta, quando nel 1967 uno speaker radio americano lanciò un appello invitando tutte le persone in sovrappeso a fare un “fat-in” a Central Park, New York.
Si trattava di quello che oggi viene chiamato un flashmob – ovvero uno o più assembramenti in un luogo pubblico, di persone che compiono la stessa azione nello stesso momento. In questo caso si trattava di un’azione di protesta da parte delle persone curvy contro la discriminazione.
Successivamente nei primi anni 2000, la modella e femminista Tess Holliday ha dato nuovo impulso al movimento, infondendogli quelle linfa vitale che l’ha portato fino ai giorni nostri. Infatti l’agenzia di moda inglese Milk Management la scelse come prima plus size… la primissima taglia XXL a calcare le passerelle.
Un altro messaggio cardine del movimento è quello che diede Anna Magnani in Italia. Lei, attrice di grande successo, disse al suo truccatore: “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!”.
Ma il veicolo numero uno che ha diffuso il messaggio di positività corporea in tutto il mondo è Instagram. Con l’hashtag #bodypositive ogni giorno sbocciano migliaia di foto che promuovono corpi ‘normali’ con tutte le loro imperfezioni, comuni a ogni persona.
La risposta del fashion system
Negli ultimi anni molti fashion e beauty brand hanno inserito la body positivity nella loro mission aziendale.
Ecco alcune campagne significative:
Dolce & Gabbana
Nel 2019 è stato il primo brand di lusso ad aumentare le taglie dei propri capi di abbigliamento fino alla 54.
Dolce & Gabbana supporta da anni le modelle curvy, infatti l’anno prima ha fatto sfilare alla Milano Fashion Week personalità come Ashley Graham, Carla Bruni fino a Monica Bellucci.
Ecco perché gli stilisti hanno più volte affermato che: “La bellezza delle donne non è una questione di taglie”.
Mac Cosmetics e Winnie Harlow
Il brand di bellezza Mac Cosmetics ha cominciato a guardare all’inclusività già da alcuni anni, con la campagna body positive #WhatsYourThing nel 2018, in cui celebrava la bellezza in ogni sua declinazione.
Nel 2019 invece l’azienda ha scelto la top model canadese Winnie Harlow, affetta da vitiligine, per festeggiare i 25 anni dall’iniziativa MAC Viva Glam (linea lanciata nel 1994 per raccogliere fondi e per sensibilizzare l’AIDS). La modella ha cercato di riprodurre la campagna passata che vedeva protagonista l’attore RuPaul nelle vesti di drag queen.
Gucci e Dani Miller
Da quando la direzione creativa di Gucci è passata nelle mani di Alessandro Michele, è stata subito chiara la direzione verso l’inclusività. Nel 2020 infatti la testimonial di tre linee di rossetti Gucci Beauty è stata Dani Miller. Si tratta della cantante della punk rock band americana Surfbort, con un sorriso sicuramente non comune rispetto a quelli dell’adv canonico. E sempre nel 2020, l’opinione pubblica non si è risparmiata verso la modella armena Armine Harutyunyan, voluta dalla maison per la sfilata P/E.
Si tratta, di nuovo, di una bellezza non convenzionale rispetto alle scelte classiche del sistema moda.
Adidas e Beyoncé
Già dal 2016 è nata la collaborazione tra Adidas e Beyoncé. Con il tempo l’intento di body positivity è diventato sempre più evidente, a partire da Flex Park: una linea beachwear uomo e donna super colorata e decisamente inclusiva, sia per le taglie (dalla XS alla 4X), sia per il prezzo accessibile.
L’ultima nata in casa Adidas Ivy Park è Rodeo. La collezione è ispirata alle radici texane della popstar e rielabora in chiave streetwear i canoni estetici tipici dello stile country.
I capi sono indossati oltre che da Beyoncé stessa e dai cantanti Snoh Aalegra e Orville Peck, anche dalla modella plus-size Paloma Elsesser.
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